L'intelligenza artificiale sta rivoluzionando il modo in cui vengono realizzati contenuti.
In particolare, la generazione di immagini offre nuove opportunità per rendere più accattivanti siti web e applicazioni.
Ma come influisce questa tecnologia sull'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO)?
Scopriamolo insieme!
Innanzitutto, è bene ricordare perché le immagini offrono numerosi vantaggi per migliorare il posizionamento di un contenuto sui motori di ricerca, a prescindere da come sono state realizzate o generate:
Ma se le immagini portano tutti i vantaggi di cui sopra, che differenza fa se sono state generate con intelligenza artificiale?
Facciamo una premessa, Google non boccia a prescindere i contenuti creati tramite IA, anzi: nell’articolo “Indicazioni della Ricerca Google sui contenuti creati con l'IA" del Google Search Central Blog viene detto subito in premessa che uno degli obiettivi del colosso digitale è premiare i contenuti di alta qualità, a prescindere da come siano realizzati.
Non solo: nella guida alle best practice relative alla SEO per le immagini stilata da Google non ci sono indicazioni riguardanti l’utilizzo di IA. Tutto ciò è indicativo, poiché fa capire come il focus da parte degli esponenti di Google sia davvero indirizzato sulla qualità dell’immagine, non tanto sull’origine.
Ed è parlando di qualità dell’immagine che si arriva al nocciolo della questione. Facciamo un esempio, hai digitato “scena di caccia nella savana” su un motore di ricerca e ti trovi davanti immagini del genere:
Lì per lì forse l’immagine ti può anche tornare, ma se guardi bene noti che la zebra braccata dal ghepardo ha una conformazione strana (sono corna quelle?), che la zebra davanti alla giraffa sembra avere qualche zampa di troppo e che c’è la testa volante di un’antilope sotto il muso del leone!
Ad oggi sappiamo tutti che, se non controllati a dovere, i contenuti generati con IA possono risultare ancora errati, imprecisi, fuorvianti. E questo non è ammissibile all’interno di un motore di ricerca come Google che svolge la valutazione dei contenuti online basandosi sull’acronimo EEAT.
Ora, come tutti i motori di ricerca, anche Google si sta continuamente evolvendo per riconoscere e valutare al meglio i contenuti generati con intelligenza artificiale, fra cui le immagini, in modo che venga contrastata il più possibile la diffusione di informazioni che non rispettano pienamente i criteri di EEAT.
In una fase di transizione come questa, considera i seguenti fattori chiave nel momento in cui decidi di utilizzare immagini nel tuo lavoro:
Contenuto dell'immagine: Google analizza il contenuto visivo dell'immagine per capire di cosa tratta. Lo fa tramite algoritmi di riconoscimento delle immagini che gli consentono di identificare oggetti, scene e persone.
Nomi descrittivi per i file: i motori di ricerca, compresi i crawler di immagini, apprezzano i siti web ben organizzati. Una struttura logica delle cartelle facilita la scansione del tuo sito e aiuta a capire il contenuto delle tue immagini.
Testo alternativo (alt text): l'alt text è una descrizione testuale dell'immagine, invisibile sulla pagina ma leggibile dai motori di ricerca e dagli utenti con disabilità visive. Un alt text ben scritto aiuta Google a capire il contesto dell'immagine e a classificarla correttamente nei risultati di ricerca, oltre che a decretarla come accessibile.
Didascalia: anche la didascalia dell'immagine nel tuo testo fornisce informazioni preziose a Google. Una didascalia chiara e concisa aiuta a contestualizzare l'immagine e a migliorarne la visibilità nei risultati di ricerca. La didascalia, inoltre, è la sede perfetta in cui esplicitare che l’immagine è stata generata con IA, in modo da chiarirlo subito a scanso di equivoci.
Qualità dell'immagine: Google preferisce immagini nitide e di alta qualità, per cui occhio sia al contenuto che al formato. Ovviamente l’obiettivo è che le immagini vadano bene per ogni tipo di schermo. Va detto che i comuni pacchetti gratuiti dei tool di intelligenza artificiale potrebbero non generare immagini della qualità richiesta.
Pertinenza con il contenuto: l'immagine deve essere pertinente al contenuto della pagina in cui è inserita. Un'immagine irrilevante o fuorviante può penalizzare la SEO della pagina, a meno che non sia puramente decorativa (in quel caso, si può anche evitare l’alt text)
Originalità: Google premia i contenuti originali. Anche se le immagini generate artificialmente possono essere uniche, è importante evitare di copiare o riprodurre immagini protette da copyright, altrimenti l’utilizzo di IA sarà stato inutile! In ogni caso, è una buona idea indicare l’attribuzione dello strumento utilizzato o dell’artista preso a riferimento: oltre a evitare problemi legati al copyright, è anche un modo per creare fiducia nel pubblico.
Ricorda: il tuo obiettivo quando realizzi un contenuto è quello di generare un valore per l’utente che ne fruisce. L’utilizzo di immagini ti può aiutare in quest’ottica e, come hai visto, Google non vieta a prescindere ciò che viene prodotto con l’ausilio dell’IA, ma deve rispettare determinati criteri etici e qualitativi o verrà penalizzato.
Che si tratti di contenuti informativi o grafiche decorative, in Mediaus non disdegniamo certo l’uso dell’intelligenza artificiale. Ci piace sperimentare e capire ogni volta come usare i nostri strumenti in modo nuovo ed efficace. L’esperienza dell’utente però viene e verrà sempre al primo posto: per questo siamo totalmente d’accordo con la linea di Google e ci impegniamo a realizzare unicamente contenuti validi secondo i criteri di cui sopra.
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